Diritti e doveri

Canone Rai, non lo paghi se sei nato in questa data


La storia del canone RAI affonda le sue radici nei primi anni della radiodiffusione italiana, quando la radio iniziava a entrare nelle case degli italiani come uno dei principali mezzi di informazione e intrattenimento. Il canone, sin dalle sue origini, non è stato pensato come una tassa sulla proprietà del televisore, ma come un contributo obbligatorio per il servizio pubblico. L’idea alla base era quella di garantire un’informazione libera, imparziale e accessibile a tutti, sostenuta economicamente dai cittadini e non influenzata da pubblicità o finanziamenti privati.

Il primo modello di canone radiofonico venne introdotto negli anni ’30, quando la radio era il mezzo dominante. Con l’arrivo della televisione, negli anni ’50, il canone fu esteso anche alla TV, diventando una forma di finanziamento diretto alla RAI, l’azienda radiotelevisiva pubblica italiana. Da allora, chiunque possieda un apparecchio televisivo è tenuto per legge al pagamento del canone, indipendentemente dall’effettivo utilizzo del servizio.

Nel tempo, la modalità di riscossione del canone ha subito diverse modifiche, anche per contrastare l’evasione, che per molti anni ha rappresentato un problema significativo. Una delle riforme più importanti è avvenuta nel 2016, quando il pagamento del canone è stato incluso nella bolletta elettrica, rendendo più difficile l’elusione e aumentando le entrate per il servizio pubblico. Questa scelta è stata oggetto di dibattiti e critiche, ma ha indubbiamente migliorato il livello di riscossione.

Il canone RAI continua ancora oggi a essere un tema molto discusso, soprattutto per quanto riguarda il rapporto tra qualità dei contenuti offerti e obbligatorietà del pagamento. C’è chi lo considera un dovere civico per sostenere un’informazione pluralista, e chi invece vorrebbe la liberalizzazione del sistema, lasciando al cittadino la scelta di pagare solo per ciò che realmente consuma.

In ogni caso, il canone resta uno degli strumenti fondamentali per assicurare l’indipendenza dell’informazione pubblica in Italia, garantendo un servizio che, almeno nelle intenzioni, dovrebbe essere al servizio di tutti, senza distinzioni.

Non sempre il canone Rai va pagato: una vecchia riforma avviata dal Ministro Gentiloni, dà la possibilità di non pagarlo dopo aver superato una determinata età e di ricevere pertanto esenzione. Cerchiamo di capire cosa fare per averne diritto.

Esenzione canone Rai: se hai questa età non dovrai più pagarlo

L’esenzione dal pagamento è rivolta a coloro che hanno già festeggiato già il loro 75° compleanno e hanno un reddito inferiore agli 8mila euro. Quindi, se sei nato nel 1947 o prima, potrai ottenere l’esenzione.

I nuovi nuclei familiari interessati a questa misura saranno 232.571 e si aggiungeranno ai 115.500 già coinvolti.

La soglia di reddito da non superare per ottenere l’esenzione del pagamento è di 8000 euro. Per avere accesso all’esenzione è necessario presentare la dichiarazione sostitutiva presso gli uffici dell’Agenzia oppure spedirla con raccomandata all’indirizzo ‘Agenzia delle Entrate – Ufficio Torino 1 Sat – Sportello abbonamenti tv – Casella Postale 22, 10121 – Torino’. 

Puoi richiedere l’esenzione anche compilando un modulo presente ⇒QUI

Rimborso

I cittadini che hanno pagato il canone TV, pur essendo in possesso dei requisiti previsti dalla legge, possono chiederne il rimborso mediante il “modello per la richiesta di rimborso”, che contiene anche la dichiarazione sostitutiva, attestante la sussistenza delle condizioni e dei requisiti che danno diritto all’esenzione.

In alternativa, se il canone non dovuto è stato versato mediante la bolletta elettrica, è possibile richiedere il rimborso, dopo aver presentato la dichiarazione sostitutiva che attesta il possesso dei requisiti, utilizzando lo specifico modello – pdf che può essere trasmesso anche on line – indicando la causale 1.

Si ricorda che la dichiarazione sostitutiva e la richiesta di rimborso possono:

-essere spedite a mezzo del servizio postale in plico raccomandato, senza busta, al seguente indirizzo Agenzia delle entrate – Direzione Provinciale I di Torino – Ufficio Canone TV – Casella postale 22 – 10121 Torino (in tal caso va allegata copia di un valido documento di riconoscimento);
essere trasmesse, firmate digitalmente, tramite posta elettronica certificata all’indirizzo cp22.canonetv@postacertificata.rai.it

-essere consegnate dall’interessato presso un qualsiasi ufficio territoriale dell’Agenzia delle entrate.

Per ulteriori dettagli: Agenzia delle Entrate

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