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Bancomat, se noti questa cosa strana, chiama i Carabinieri: ti stanno clonano la carta


Prelevare al bancomat, un’azione quotidiana che molti di noi compiono senza pensarci due volte, può in realtà nascondere rischi significativi per la sicurezza dei nostri risparmi. La tecnologia ha reso la nostra vita più semplice, ma allo stesso tempo ha aperto la strada a nuove forme di truffa e violazioni della privacy. Tra queste, una delle più pericolose e subdole è la clonazione della carta bancomat, una pratica purtroppo sempre più diffusa e spesso messa in atto proprio negli sportelli automatici, anche quelli che si trovano all’interno delle banche o degli uffici postali.

In apparenza, tutto sembra normale: entri nella postazione bancomat, inserisci la carta, digiti il PIN, prelevi i contanti. Eppure, potresti essere già stato truffato senza nemmeno rendertene conto. Questo perché i malviventi installano dispositivi impercettibili, noti come skimmer, capaci di copiare i dati della tua carta nel momento stesso in cui la inserisci. A volte, posizionano anche microtelecamere nascoste nei pressi della tastiera, per registrare il tuo codice PIN.

Clonare una carta significa riprodurla fedelmente con tutte le informazioni contenute nella banda magnetica. In pochi secondi, i truffatori possono avere accesso completo al tuo conto e, nel giro di poche ore, svuotarlo con prelievi fraudolenti o acquisti online. Ed è proprio questo il pericolo maggiore: ti accorgi del furto solo quando è troppo tardi, quando il denaro è già stato prosciugato.

Come difendersi, quindi? La prima regola è la vigilanza. Controlla sempre con attenzione il bancomat prima di utilizzarlo: osserva se ci sono parti sospette, incastri insoliti, tastiere traballanti o lenti fuori posto. Se qualcosa ti sembra anomalo, non inserire la carta e segnala immediatamente il problema all’istituto di credito. Evita di utilizzare bancomat situati in luoghi isolati o poco illuminati, soprattutto nelle ore serali o nei weekend, quando il personale della banca è assente.

Un’altra abitudine fondamentale è coprire la mano mentre digiti il PIN, anche se ti trovi in un luogo apparentemente sicuro. Ricorda: non si tratta di essere paranoici, ma di proteggere ciò che hai costruito con fatica, come lo stipendio, i risparmi, la pensione.

È inoltre consigliabile abilitare notifiche via SMS o app per ogni movimento effettuato con la carta, così potrai accorgerti immediatamente se qualcosa non va. Nel caso sospetti di essere stato vittima di clonazione, blocca immediatamente la carta chiamando il numero verde della tua banca e sporgi denuncia presso le autorità.

Bancomat, attenzione alle trappole clonazione

Una delle truffe più utilizzate con l’uso delle carte di debito, è stata quella dello “skimming”, ovvero della clonazione della carta attraverso l’impiego dello skimmer, un apparecchio tecnologico in grado di leggere e copiare i dati riportati sulla banda larga della propria carta di pagamento. Questo apparecchio (le cui dimensioni si sono fatte via via sempre più ridotte), è installabile sia su un pos che su un Atm.

Immagine Youtube

Il funzionamento è lo stesso della clonazione da Atm, solo che visivamente è più difficile da individuare, dal momento che la manipolazione di uno sportello Atm, con conseguente installazione dello skimmer, prevede l’introduzione di alcune modifiche che possono comunque essere notate da un occhio attento, mentre nel caso della clonazione del bancomat con il pos di norma questo viene tenuto nascosto o solo parzialmente in vista, per poter nascondere il ‘marchingegno’ collegato.

Come difendersi dai rischi di bancomat clonato?

I consigli sono pratici e semplici da attuare e cioè:

-se un esercente tenta più volte di effettuare il pagamento strisciando solo la banda magnetica,e (eventualmente) tenendo nascosto il pos, bisogna chiedere che si proceda al pagamento comunque con il chip, eventualmente chiedendo l’annullamento della transazione. Inoltre si può chiedere che il bancomat venga messo a vista. Bisogna, infine, fare molta attenzione nel caso in cui venga richiesta la digitazione del pin su un tastierino separato;

-se l’Atm risulta danneggiato o diverso dagli altri usati, allora è meglio cercarne un altro, e se la banca è aperta, chiedere un controllo ai dipendenti;

-se viene effettuato un acquisto e si nutre un dubbio, bisogna contattare immediatamente l’emittente, il quale è anche in grado di dire se il pagamento è stato fatto con banda magnetica o chip. In caso di dubbi bloccare il bancomat chiamando l’apposito numero verde.