Coronavirus

Arrivano gli assistenti civici volontari Covid-19 in tutta Italia: si occuperanno di controllare chi indossa mascherine o fa assembramenti


Tra poche verrà pubblicato il Bando della Protezione Civile per il reclutamento di 60mila assistenti civici covid-19. Sono volontari, quindi senza compenso, che si occuperanno dei controlli sul distanziamento sociale e di assembramenti. A svolgere questo ruolo potranno essere disoccupati e percettori del reddito di cittadinanza.

Saranno volontari che potranno recarsi anche presso gli anziani per portare la spesa oppure offrire qualsiasi altro tipo di aiuto. Ma per capire cosa faranno realmente bisognerà aspettare. Anche in questo caso saranno i Comuni che decideranno come impiegare questi volontari nella fase due dell’emergenza.

Per il sindaco di Bari e presidente dell’Anci, Antonio Decaro, gli “assistenti civici sono importantissimi: non sono ronde, ma distributori di buona educazione. Serviranno nei parchi o nei mercati per contare gli ingressi. Li useremo anche per distribuire generi alimentari e farmaci”.

Assistenti civici covid-19

I volontari che decideranno di partecipare attivamente nel ruolo di assistenti civici o che verranno chiamati dal comune perchè detentori di reddito di cittadinanza, non potranno emettere multe ma potranno solo ricordare verbalmente di rispettare le regole di distanziamento e di indossare la mascherina ove necessario.

Chi può fare l’assistente civico: i requisiti

I requisiti per accedere al bando sono pochi: possono partecipare cittadini maggiorenni e che siano disoccupati, percettori di reddito di cittadinanza o di ammortizzatori sociali. Devono essere residenti o domiciliati in Italia. Una volta selezionati attraverso il bando, lavoreranno a titolo gratuito, per un massimo di tre giorni a settimana e per non più di 16 ore settimanali. Sono coperti dalla polizza assicurativa dell’Inail in caso di infortunio o di responsabilità civile verso terzi. Non potranno operare oltre la fine dello stato d’emergenza, attualmente prevista per il 31 luglio. A coordinarli sarà la Protezione Civile, che indicherà alle Regioni la disponibilità sul territorio nazionale. Poi saranno i sindaci a decidere come impiegare i volontari per le attività sociali.


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