Semilibertà per Alberto Stasi: lavora come contabile e rientra in carcere la sera
Il Tribunale di Sorveglianza di Milano ha concesso ad Alberto Stasi, condannato in via definitiva a 16 anni di reclusione per l’omicidio della fidanzata Chiara Poggi, il regime di semilibertà. La decisione è stata presa nonostante il parere contrario della Procura Generale, che aveva espresso perplessità riguardo a un’intervista rilasciata da Stasi alla trasmissione televisiva “Le Iene” durante un permesso premio, senza la necessaria autorizzazione preventiva.
La decisione del Tribunale di Sorveglianza
Il collegio giudicante, composto dalle giudici Maria Paola Caffarena e Federica Gentile, ha valutato positivamente il percorso detentivo di Stasi, caratterizzato da un “rigoroso e costante rispetto delle regole”. In particolare, è stato sottolineato che l’intervista televisiva non era esplicitamente vietata dal provvedimento che autorizzava il permesso premio, e il tono pacato dell’intervento non è stato ritenuto in contrasto con il percorso rieducativo in atto.
Condizioni della semilibertà
Con la semilibertà, Stasi potrà trascorrere parte della giornata fuori dal carcere di Bollate per svolgere attività lavorative, formative o altre iniziative finalizzate al reinserimento sociale, facendo ritorno in istituto la sera. Attualmente, Stasi lavora come contabile e ha un appoggio abitativo presso lo zio. La misura è stata concessa anche in considerazione della sua condotta carceraria positiva e della partecipazione a programmi di reinserimento
Reazioni e sviluppi futuri
La madre di Chiara Poggi ha espresso amarezza per la decisione del Tribunale, auspicando di non incontrare mai Stasi. Nel frattempo, il caso dell’omicidio di Chiara Poggi è stato riaperto nel marzo 2025, con nuove indagini che coinvolgono Andrea Sempio, amico del fratello della vittima, a seguito di nuove analisi del DNA. Stasi, che ha sempre proclamato la sua innocenza, potrebbe in futuro richiedere ulteriori misure alternative alla detenzione, come l’affidamento in prova ai servizi sociali.