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Gli Endocrinologi avvertono: “Tumori alla Tiroide in aumento, ecco cosa c’è dietro e chi rischia di più”


Negli ultimi anni si è registrato un costante aumento dei tumori alla tiroide, una tendenza che preoccupa sia i medici che la popolazione. Secondo il professor Alfredo Pontecorvi, direttore dell’Unità di Endocrinologia del Policlinico Gemelli di Roma, il fenomeno è in parte legato a una maggiore sensibilità diagnostica, ma anche a fattori ambientali, genetici e ormonali.

Le patologie tiroidee sono molto diffuse, in particolare tra le donne,” spiega il professore. “Si stima che tra il 6 e l’8% delle donne in età fertile soffra di ipotiroidismo, e la percentuale sale fino al 15% dopo i 65 anni. Anche i noduli tiroidei sono frequenti, e non sempre benigni.”

📈 Perché i tumori alla tiroide sono in aumento?

Gli specialisti sottolineano che uno dei motivi principali è l’uso sempre più diffuso dell’ecografia al collo, che consente di individuare anche noduli molto piccoli, spesso asintomatici. Tuttavia, non è solo una questione di diagnosi precoce: l’inquinamento ambientale, la carenza o l’eccesso di iodio nella dieta, e l’esposizione a radiazioni sono fattori che possono contribuire allo sviluppo di alterazioni tiroidee.

Inoltre, squilibri ormonali, familiarità e alcune malattie autoimmuni possono aumentare il rischio. Le donne risultano essere le più colpite, con un rapporto di incidenza 3 a 1 rispetto agli uomini.

⚠️ Chi è più a rischio?

 

Donne tra i 30 e i 60 anni, soprattutto se con precedenti familiari o patologie autoimmuni come la tiroidite di Hashimoto

-Persone esposte a radiazioni nella regione del collo o della testa, anche in giovane età

-Chi vive in aree con carenza iodica o fortemente inquinate

-Chi presenta noduli tiroidei già noti, che cambiano rapidamente aspetto o dimensioni

🔍 I sintomi da non sottovalutare

Molti tumori tiroidei sono asintomatici nelle fasi iniziali, ma ci sono alcuni segnali che è importante riconoscere:

-Presenza di noduli palpabili alla base del collo

-Sensazione di pressione o fastidio alla gola

-Difficoltà a deglutire o a respirare

-Variazioni della voce (raucedine persistente)

-Aumento di volume della ghiandola tiroidea (gozzo)

🧪 Diagnosi e trattamenti

La diagnosi avviene tramite ecografia, analisi del sangue (TSH, FT3, FT4), agoaspirato con esame citologico e, se necessario, scintigrafia tiroidea.

Il tumore alla tiroide, nella maggior parte dei casi, è di tipo differenziato (papillare o follicolare) e ha una prognosi favorevole se trattato precocemente. I trattamenti principali sono:

-Intervento chirurgico (tiroidectomia totale o parziale)

-Terapia con iodio radioattivo, se indicata

-Terapia ormonale sostitutiva per mantenere i livelli di TSH controllati

In alcuni casi selezionati, radioterapia o chemioterapia

💬 Il messaggio degli endocrinologi

La prevenzione è fondamentale – ribadisce Pontecorvi – anche perché molti disturbi tiroidei possono essere silenti. Un semplice controllo può fare la differenza.”
I medici consigliano visite periodiche, esami del sangue e controlli ecografici, soprattutto se ci sono fattori di rischio evidenti.

📝 In sintesi

I tumori tiroidei sono in crescita, ma nella maggior parte dei casi hanno un decorso favorevole

Diagnosi precoce e controlli regolari sono essenziali

È importante riconoscere i sintomi iniziali e rivolgersi a uno specialista in caso di dubbio

Uno stile di vita sano e l’apporto equilibrato di iodio nella dieta aiutano a mantenere la tiroide in buona salute