E’ morto Pippo Baudo: le cause del decesso
Pippo Baudo, addio a un’icona della televisione italiana
Giuseppe Raimondo Vittorio Baudo, per tutti semplicemente Pippo, è stato il volto più riconoscibile della televisione italiana. Non servivano né cognomi né titoli: bastava dire “Pippo” e subito veniva in mente il conduttore per eccellenza. Si è spento all’età di 89 anni, lasciando un segno indelebile nella storia del piccolo schermo.
Generazioni di italiani lo hanno seguito e stimato, soprattutto chi è cresciuto tra gli anni ’60 e ’90, accompagnato dalle sue trasmissioni. Per la Rai, Baudo è stato uno dei presentatori più preparati, versatili e carismatici, al pari di grandi colleghi come Mike Bongiorno, Corrado e Raimondo Vianello.
La salute
Da qualche tempo si rincorrevano voci sulla sua salute, dopo la decisione di ritirarsi a vita privata. Negli ultimi tempi ha declinato varie richieste ed è apparso di rado in tv. L’ultima volta è stato a settembre 2023 quando si è collegato in video con Mara Venier a Domenica in. Nell’estate del 2022 il figlio “segreto” Alessandro, che vive in Australia, aveva deciso di tornare a vivere in Italia dopo tantissimo tempo in modo da stare più vicino a suo padre. Al momento non è dato sapere le cause del decesso.
Una carriera infinita
Il suo curriculum è un mosaico di varietà e programmi storici: Settevoci, Canzonissima, Fantastico, Domenica In, Serata d’onore, Novecento e soprattutto il Festival di Sanremo, che ha condotto ben 13 volte dal 1968 al 2008, di cui sette anche come direttore artistico. Pippo è stato anche un grande talent scout: da lui hanno trovato spazio artisti come Laura Pausini, Giorgia, Andrea Bocelli, Lorella Cuccarini, Heather Parisi, Beppe Grillo, Barbara D’Urso e molti altri.
Non solo tv: ha calcato i palcoscenici teatrali, recitato in fiction e film, e perfino scritto brani musicali.
Gli inizi
Nato a Militello in Val di Catania il 7 giugno 1936, Baudo si è diplomato al liceo classico e laureato in giurisprudenza, senza mai esercitare la professione. La sua vera strada era lo spettacolo: da giovane si esibiva come pianista e cantante, entrando negli anni ’50 nell’orchestra Moonlight. La televisione lo accolse nel 1959, con una comparsa nel varietà La conchiglia d’oro di Enzo Tortora.
Il successo in Rai e non solo
Negli anni ’60 iniziò la lunga collaborazione con la Rai e nel 1966 arrivò il primo grande trionfo con Settevoci. Da lì, un’ascesa continua. Negli anni ’80 condusse più edizioni di Fantastico e tre Sanremo consecutivi, con ascolti record. Tentò anche l’avventura nelle reti Fininvest, ma dopo un periodo altalenante tornò in Rai, dove venne nominato direttore artistico di Rai 1 e inventò format di successo come Luna Park.
Un “recordman” della tv
Oltre ai cinque Festival consecutivi degli anni ’90, è stato protagonista fino agli anni 2000 con programmi come Novecento e Giorno dopo giorno. Negli ultimi anni è apparso più di rado, ma ogni volta la sua presenza era accolta come un evento.
Vita privata
Baudo ha avuto due figli, Alessandro e Tiziana, e un matrimonio con Katia Ricciarelli, durato quasi vent’anni. Nella vita sentimentale e familiare non sono mancate gioie e difficoltà, ma il legame con il pubblico è rimasto sempre intatto.
L’eredità di un maestro
Fiorello lo ha definito “il maestro”, riconoscendo che chiunque oggi faccia televisione segue il solco che Pippo ha tracciato. Un uomo che ha vissuto la tv in ogni sua fase, contribuendo a plasmarla e rinnovarla.
Non è un’esagerazione dire che con lui se ne va un pezzo della storia del nostro Paese.

