Salvini: “Bollo auto, questa volta lo aboliamo. Lo faremo in due step”
Il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, ha annunciato un’importante novità destinata a rivoluzionare il rapporto tra automobilisti e fisco: l’abolizione graduale del superbollo, una delle imposte più criticate nel settore automobilistico. La tassa, che colpisce i veicoli con potenza superiore a 185 kW (252 cavalli), potrebbe essere presto archiviata grazie a un piano in due fasi, il cui primo passo è atteso entro l’estate 2025.
L’intento dichiarato è quello di alleggerire il carico fiscale su un segmento di mercato che, nonostante rappresenti una nicchia, contribuisce in modo significativo all’economia attraverso produzione, vendita e indotto. In una prima fase sarà innalzata la soglia di potenza tassabile, escludendo così una parte consistente dei veicoli oggi soggetti al tributo. In seguito si procederà con la cancellazione completa dell’imposta.
Questo tributo, introdotto per ragioni di equità fiscale, ha nel tempo perso la sua efficacia, generando un gettito molto limitato e causando al contempo la fuga di molti appassionati verso immatricolazioni estere. Si tratta, quindi, di un’imposta dal forte valore simbolico ma scarsa resa economica, che ha finito per penalizzare più che redistribuire.
Il piano non prevede vantaggi per chi possiede auto di lusso fine a se stesse, ma punta a sostenere un settore che produce valore e occupazione. In parallelo, il ministro ha criticato apertamente le politiche europee che impongono l’abbandono dei motori termici entro il 2035, giudicandole ideologiche e potenzialmente dannose per l’industria automobilistica italiana.
Oltre al superbollo, si guarda anche a una revisione dei fringe benefit per i lavoratori e a una riforma dell’uso degli autovelox, con l’obiettivo di limitare gli abusi e riportare la tecnologia a una funzione realmente utile per la sicurezza.
Questa mossa potrebbe segnare un cambio di passo concreto nel rapporto tra fisco e automobilisti, all’insegna della semplificazione e della sostenibilità economica del comparto automobilistico nazionale. Se attuata, l’abolizione del superbollo rappresenterebbe un segnale forte per il mercato e una risposta alle richieste di migliaia di cittadini. In una fase successiva, si cercherà di ammortizzare o eliminare anche il Bollo auto tradizionale, o introdurre agevolazioni.
Quando non si paga il bollo auto: tutti i casi di esenzione in Italia
Il bollo auto è una delle tasse automobilistiche più odiate dagli italiani, ma non tutti sanno che esistono diverse situazioni in cui non è dovuto. Le esenzioni sono previste dalla legge e variano in base alla regione di residenza, alla tipologia del veicolo o alla condizione del proprietario.
Uno dei casi più noti è quello delle persone con disabilità riconosciute ai sensi della legge 104/1992. Se il veicolo è intestato al disabile o al familiare che lo ha fiscalmente a carico, e viene usato a scopo di trasporto personale, il bollo è esentato. La disabilità deve rientrare in categorie specifiche, come invalidità civile grave o handicap motorio permanente.
Anche i veicoli storici ultraventennali o ultratrentennali, iscritti a registri ufficiali (come ASI o FMI), possono beneficiare dell’esenzione o di una tassa ridotta, a seconda della normativa regionale. In alcune regioni l’esenzione scatta automaticamente dopo i 30 anni dalla prima immatricolazione.
Non pagano il bollo nemmeno le auto elettriche per un certo numero di anni (di solito 5), a partire dalla prima immatricolazione. Trascorso il periodo di esenzione, in molte regioni si applica comunque una tariffa ridotta. Allo stesso modo, alcune regioni offrono agevolazioni sui veicoli ibridi o a metano.
Infine, sono esentati i veicoli delle organizzazioni di volontariato o quelli in dotazione alle forze armate e ai corpi di polizia.
Verificare le regole regionali è fondamentale, perché ogni Regione può prevedere ulteriori esenzioni o riduzioni locali. Conoscere i propri diritti può aiutare a risparmiare centinaia di euro ogni anno.