Attualità

Giorgia Meloni riceve minacce di morte: «Se togli il reddito di cittadinanza ammazzo te e tua figlia»

Il premier Giorgia Meloni ha ricevuto poche ore fa un duro attacco social, una minaccia di morte rivolto a lei e a sua figlia.  
L’attacco alla premier da un account che dice di twittare da Rosolini in Sicilia chiamato @sashamanexi1

«Se togli il reddito ammazzo te e tua figlia», questa la frase apparsa sui social che stanno terrorizzando l’Italia intera. A rivelare le minacce alla premier e alla figlia Ginevra è l’account Twitter di FdI che riporta una raccolta di tweet davvero spaventosi.

Messaggi di conforto arrivano dai vari ministri italiani

Tajani: «Parole d’odio non cambieranno l’azone di governo»

«Un abbraccio a Giorgia Meloni e a sua figlia per le gravi minacce subite. Parole intrise di odio molto preoccupanti. Se qualcuno pensa di condizionare l’azione di questo governo con la violenza si sbaglia di grosso. Mi auguro una condanna trasversale verso l’accaduto». 

Ronzulli: «C’è chi sta armando le piazze sul reddito di cittadinanza»

 «Ci sono cattivi maestri che vanno in piazza a dire cose non vere: qualcuno sta alimentando questo clima, sta armando la mano di qualcuno. Andare nelle piazze a raccontare che aboliremo il rdc è una palese distorsione della realtà», significa «aizzare le folle, armare le piazze». Così la capogruppo di Fi al Senato Licia Ronzulli, entrando a Palazzo Chigi per l’incontro sulla manovra.

«Prima non c’era il rdc ma altri strumenti di sostegno, continueranno ad esserci. Non togliamo il rdc, ammesso si chiamerà così anche in futuro», ma verranno fatti degli interventi per «rimodulare. Raccontare che tra 8 mesi ci sono persone che resteranno senza vuol dire -ribadisco – aizzare le folle e armare le piazze. Continuerà ad esserci per chi ne ha necessità».

Casini: «Respingere le minacce con fermezza»

«Le minacce a Giorgia Meloni non sono solo rivolte al presidente del Consiglio, ma a tutta la politica. Per questo bisogna unirsi nel respingerle con fermezza al mittente». Lo scrive Pier Ferdinando Casini su Facebook.

Bernini: «Agghiaccianti, superato ogni limite»

«Apprendo con sconcerto delle gravissime minacce giunte via social contro il presidente Giorgia Meloni. Se c’è un limite oltre il quale nulla può essere più derubricato, oggi quel limite è stato ampiamente superato. Arrivare a intimare la morte e non escludere dalle minacce nemmeno le persone più care alla premier è agghiacciante. Ed è il frutto di un clima di tensione e di odio che va subito stroncato. Mi auguro che questo episodio faccia riflettere tutti e venga condannato con determinazione senza alcun distinguo». Lo dichiara il Ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini.

Sbarra (Cisl): «Solidarietà alla premier»

«Gravi ed inqualificabili le minacce nei confronti del premier Meloni e della sua famiglia cui va la nostra solidarietà. La lotta politica non deve mai trascendere a questi livelli di odio e di intimidazione nei confronti di chi rappresenta le istituzioni democratiche». Lo scrive su twitter il segretario generale della Cisl Luigi Sbarra.

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