Ecco quali sono i valori di pressione normali in base all’età

Il cuore, insieme alle arterie che si nutrono, è un grande muscolo. Quando inizia a soffrire, i sintomi possono comparire in molte parti del corpo, dice esperto.
Quello che possiamo fare pertanto, è anticipare la mossa. Come? Mantenendo costante la pressione arteriosa. Con l’ipertensione non si scherza, questo lo si sa. Valori eccessivamente elevati di pressione possono mettere a repentaglio la nostra salute, andando incontro a insufficienza renale, infarto e ictus. Pertanto, chi soffre di pressione alta, deve assolutamente tenere sotto controllo la situazione.
Le malattie cardiache, come l’infarto, sono incluse nell’elenco delle principali cause di morte in tutto il mondo. Questo significa che il numero di persone affette da un problema cardiovascolare, è abbastanza elevato e, indipendentemente dall’età, è possibile soffrirne.
Ci sono diversi motivi per cui le malattie cardiovascolari sono tra le principali che colpiscono l’uomo, uno di questi è la pressione sanguigna alta.
Sentiamo molto parlare della pressione sanguigna, ma sappiamo bene cos’è?
Che cos’è la pressione sanguigna

La pressione sanguigna è uno dei parametri vitali fondamentali per valutare lo stato di salute generale di una persona. Essa rappresenta la forza con cui il sangue, spinto dal cuore, esercita una pressione sulle pareti delle arterie mentre circola nel corpo. Questo fenomeno è essenziale per garantire che ogni cellula riceva il nutrimento e l’ossigeno necessari per funzionare correttamente.
Il cuore, agendo come una pompa instancabile, contraendosi ritmicamente, genera una spinta che fa circolare il sangue attraverso una rete intricata di vasi sanguigni. Durante ogni contrazione (nota come sistole), il sangue viene espulso dal cuore con forza, determinando un picco di pressione: questa è la pressione sistolica, ovvero il primo numero che leggiamo quando ci viene misurata la pressione (es. 120/80 mmHg). Quando invece il cuore si rilassa tra una contrazione e l’altra (fase detta diastole), la pressione si abbassa: in quel momento si misura la pressione diastolica, il secondo valore (es. 80 mmHg).
I valori di pressione sanguigna sono influenzati da diversi fattori, tra cui:
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il volume di sangue pompato dal cuore;
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la resistenza dei vasi sanguigni (quanto sono stretti o dilatati);
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la viscosità del sangue;
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l’elasticità delle arterie;
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l’età, lo stress, la dieta, l’attività fisica e la predisposizione genetica.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità consiglia a tutte le persone di mantenere livelli sani di pressione sanguigna, sopratutto dopo i 45 anni di età. La tabella dei valori normali di pressione sanguigna della OMS è il riferimento da usare per controllarne i livelli.
Livelli di pressione sanguigna
Utilizzando il sesso e l’età come indicatori, possiamo stabilire alcuni modelli di riferimento generali dei livelli di pressione sanguigna nelle persone sane.
Sia la pressione sistolica che quella diastolica sono indicate come segue:
120/70
dove 120 corrisponde alla pressione sistolica o pressione alta e 70 corrisponde alla pressione diastolica o pressione bassa. L’unità di misura della pressione sanguigna è mmHg.

Nelle donne in base all’ età, i valori normali della pressione sanguigna sono:
Fino a 20 anni: 116/72
20 – 30 anni: 120/75
30 – 40 anni: 137/84
40 – 50 anni: 137/84
50 – 60 anni: 144/85
Più di 70 anni: 159/85

Negli uomini i valori sono i seguenti:
Fino a 20 anni: 123/76
20 – 30 anni: 126/79
30 – 40 anni: 129/81
40 – 50 anni: 135/83
50 – 60 anni: 142/85
Più di 70 anni: 142/80
Pressione arteriosa: perché cambia tra estate e inverno
I valori della pressione arteriosa non rimangono sempre costanti durante l’anno, e spesso variano in base alle stagioni. È infatti piuttosto comune osservare una pressione più alta nei mesi invernali e una tendenza al calo durante l’estate. Questa differenza è legata principalmente alla temperatura ambientale e al modo in cui il corpo reagisce per mantenere l’equilibrio interno. In inverno, il freddo provoca una naturale vasocostrizione, cioè un restringimento dei vasi sanguigni, per trattenere il calore corporeo. Questo restringimento rende più difficile il passaggio del sangue, aumentando la resistenza nelle arterie e facendo salire la pressione. Per questo motivo, chi soffre già di ipertensione dovrebbe fare particolare attenzione nei mesi freddi, controllando più spesso i propri valori.
In estate, al contrario, il caldo favorisce la vasodilatazione, ovvero l’allargamento dei vasi sanguigni, che consente una migliore circolazione e tende ad abbassare la pressione. Inoltre, con il caldo si suda di più e si perde liquidi e sali minerali, il che può ulteriormente contribuire a un calo pressorio. Questa condizione può essere rischiosa per chi è già ipoteso, ovvero ha normalmente la pressione bassa, e può causare senso di stanchezza, giramenti di testa o svenimenti.
Queste variazioni stagionali dimostrano quanto sia importante monitorare regolarmente la pressione, soprattutto per chi è in cura con farmaci. A volte, è necessario regolare la terapia in base al periodo dell’anno, sempre sotto controllo medico. Conoscere queste differenze permette non solo di prevenire problemi, ma anche di vivere meglio ogni stagione, adattando lo stile di vita – dall’idratazione all’attività fisica – alle esigenze del nostro cuore.
