Diritti e doveri

Bonus tiroide: 500 euro a chi ne soffre e esenzione per le analisi. Come fare per ottenerlo


Hai problemi di tiroide e pensi che hai diritto al bonus e all’esenzione delle analisi? Leggi la nostra guida per capire se la tua patologia rientra tra gli scaglioni che ti possono attribuire il bonus da 500 euro

Bonus tiroide: molti lettori chiedono se si tratta di una bufala, ma, vi assicuriamo che è una notizie vera, pertanto siamo qui per chiarire un pò le vostre idee. Quando si parla infatti, di bonus tiroide, non significa che chiunque ha una disfunzione tiroidea, anche minima, riceve 500 euro.

Per ricevere questo bonus, i medici andranno a valutare la percentuale di invalidità che darà poi diritto eventualmente all’esenzione analisi e a un piccolo compenso economico che può arrivare a un massimo di 500 euro.

Ci sono alcune patologie che rientrano in una tabella specifica e che, superata una certa soglia di gravità espressa in percentuale, possono dare diritto al riconoscimento dell’invalidità. Vediamo più da vicino gli scaglioni e i diritti connessi.

Problemi alla tiroide e invalidità: chi ne ha diritto?

Per ottenere l’invalidità minima, i medici dovranno riconoscere una percentuale del 33%. In tal caso si ha diritto, ad esempio, alle protesi gratuite.

Chi supera il 45% viene inserito nelle categorie protette per le liste lavoro.

Chi ha il 50% di invalidità, ad esempio, ha diritto a congedi dal lavoro per cure mediche; con il 66% di invalidità si può ottenere l’esenzione del ticket per tutti i controlli inerenti a quella malattia specifica.

Quando l’invalidità supera il 75%, al paziente viene riconosciuto un assegno il cui importo dal reddito è rapportato al reddito dichiarato, ma che comunque non può superare il tetto massimo di 500 euro. Infine, gli invalidi al 100% hanno diritto all’indennità di accompagnamento e alla pensione di inabilità.

Quali le disfunzioni tiroidee che danno diritto all’invalidità?

Alcune disfunzioni tiroidee, danno diritto ad esenzioni e altre no.

Per esempio viene attribuita una percentuale del 100% all’ipotiroidismo (quando la ghiandola produce pochi ormoni) con grave ritardo mentale

-invalidità compresa tra 50% e l’80% per l’iperparatiroidismo primario (quando ne rilascia troppi)

-invalidità compresa tra il 91% e il 100% all’ipoparatiroidismo che non reagisce ai trattamenti.

In ogni caso, il Servizio Sanitario Nazionale, riconosce l’esenzione dal pagamento del ticket per molti degli esami relativi alla tiroidite autoimmune, a prescindere dalla percentuale di invalidità.

Ricordiamo che il diritto all’invalidità viene riconosciuto ai pazienti che soffrono di determinate patologie inserite in una tabella nella quale ci sono delle percentuali attribuite alle malattie stesse.

Nel dettaglio, ecco le relative percentuali di invalidità e le varie prestazioni a cui avrete diritto

-il 33%: è il minimo per essere riconosciuto invalido civile e dà diritto ad avere alcuni aiuti come protesi o presidi medici

-il 45%: dà diritto ad essere iscritto nelle liste di lavoro delle categorie protette

-il 50%: dà diritto a congedi per cure mediche, purché tale possibilità sia riconosciuta dal contratto nazionale di categoria

-il 66%: dà diritto all’esenzione dal pagamento del ticket sanitario quando si va a fare una visita medica o un esame legati alla patologia per cui è stata richiesta l’invalidità

-il 74%: dà diritto ad un assegno mensile il cui importo varia a seconda del reddito del paziente e che può arrivare fino a 500 euro al mese in più rispetto allo stipendio

-il 100%: dà diritto all’indennità di accompagnamento quando il paziente non è più in grado di deambulare o di compiere autonomamente i gesti della vita quotidiana (lavarsi, prepararsi da mangiare, vestirsi, ecc.). Dà diritto anche alla pensione di inabilità. Se si è ricoverati presso una struttura sanitaria pubblica, però, l’assegno si riduce del 50%.

Detto questo, chi soffre di tiroide ha diritto all’invalidità?

Dipende dalla gravità della patologia. Nelle tabelle ufficiali vengono riconosciute queste percentuali:

  • ipotiroidismo grave con ritardo mentale: percentuale fissa del 100%;
  • iperparatiroidismo primario: percentuale fissa dal 50% all’80%;
  • ipoparatiroidismo non suscettibile di utile trattamento: percentuale dal 91% al 100%.

Tuttavia, né l’ipertiroidismo né l’ipotiroidismo rientrano tra le malattie che, di per sé, danno diritto all’invalidità civile. Ad esempio, alle neoplasie a prognosi favorevole con modesta compromissione funzionale viene riconosciuta una percentuale dell’11%, il che, come abbiamo visto in precedenza, non dà diritto ad alcuna prestazione, ma all’esenzione dei ticket.

Quando la disfunzione tiroidea comporta difficoltà lavorativa, l’invalidità è assicurata. Sarà a discrezione del medico competente, attribuire la percentuale.

Tiroide: si ha diritto all’esenzione dal ticket

Il Sistema sanitario nazionale riconosce, però, a chi soffre di tiroide, l’esenzione dal pagamento del ticket nei casi di tiroidite autoimmune (codice di esenzione: 056).Questo significa che ciascun paziente che ha questa patologia, non deve pagare ASSOLUTAMENTE nè esami nè visite mediche per tenere sotto controllo la malattia. Ecco gli esami che rientrano tra quelli gratuiti:

-anamnesi e valutazioni e visite successive alla prima;

-alanina aminotrasferasi;

-tireotropina;

-tiroxina libera;

-emocromo;

-triodotironina libera;

-prelievo venoso;

-ecografia di testa e collo;

-ecografia di ghiandole salivari, collo per linfonodi e tiroide-paratiroidi.

Il diritto all’esenzione per questi esami e visite, non comporta il riconoscimento dell’invalidità che, per la tiroidite, non prevede alcuna percentuale.

I diritti di chi soffre di tiroide a seconda della percentuali di invalidità
  • l’inserimento nelle categorie protette del lavoro, qualora abbiano una percentuale di invalidità superiore al 46% secondo la tabella Inail ed il parere della commissione Inps.
  • l’assegno di inabilità quando la malattia è in uno stadio avanzato, a tal punto di non consentire al paziente di condurre una vita normale pur seguendo una cura specifica.
  • la pensione per inabilità alle mansioni o a proficuo lavoro, per i soli dipendenti pubblici (i requisiti di contribuzione sono diversi a seconda del tipo di pensione e per i dipendenti dello Stato, degli enti locali e del comparto sanità pubblica);
  • agevolazioni della Legge 104/92. L’ammontare dell’assegno o dei giorni di permesso dipende dal grado di invalidità del malato di tiroide: dal 74% in su, si può ricevere un assegno calcolato in base al reddito.

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