Coronavirus

AstraZeneca, il nuovo effetto collaterale raro: la perdita capillare


Ancora un nuovo alert per AstraZeneca: dopo i rari casi di trombosi, il vaccino torna sotto la lente del Comitato di farmacovigilanza Prac dell’Ema per aver registrato rari casi di perdita capillare.

Gli esperti Ue hanno «avviato una revisione». Lo scopo è valutare i dati relativi ad alcune “segnalazioni” proprio della patologia sindrome da perdita capillare, in persone vaccinate con il prodotto dell’azienda anglo-svedese.

Questo effetto è meno pericoloso dei coaguli di sangue, ma sicuramente molto spiacevole.

Secondo quanto riportato dal Daily Mail però questo effetto collaterale sarebbe veramente rarissimo. L’Ema ha riscontrato solo 5 casi in tutto il continente. L’MHRA, invece, ha riportato 3 casi nel Regno Unito su 20 milioni di vaccinati, in pratica uno ogni 6 milioni di persone alle quali è stato somministrato il farmaco.

In questa fase, puntualizza l’agenzia, «non è ancora chiaro se esista un’associazione causale tra la vaccinazione AstraZeneca e le segnalazioni di sindrome da perdita capillare. Questi rapporti indicano un “segnale di sicurezza”, cioè un’informazione su eventi avversi nuovi o modificati che possono essere potenzialmente associati a un medicinale. E che richiedono ulteriori indagini.

Per quanto riguarda i casi di trombosi, il comitato suggerisce che questi episodi «dovrebbero essere elencati come effetti collaterali molto rari di Vaxzevria». L’Ema invita gli operatori sanitari e le persone che ricevono il vaccino AstraZeneca a essere «consapevoli della possibilità che la formazione di coaguli di sangue, combinata con bassi livelli di piastrine, si verifichi molto raramente entro due settimane dalla vaccinazione».

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