Salute

6 segnali comuni che rivelano un carcinoma ovarico, un killer silenzioso


Il carcinoma ovarico rappresenta uno dei tumori ginecologici più insidiosi e meno riconoscibili, e proprio per questo viene spesso diagnosticato in fase avanzata. Ogni anno, secondo le stime più recenti, oltre 22.000 donne ricevono una diagnosi di questa grave patologia e, purtroppo, più di 14.000 perdono la vita a causa delle sue complicazioni. Si tratta di numeri drammatici, che evidenziano non solo la pericolosità della malattia, ma anche la sua subdola capacità di manifestarsi in modo silenzioso e confuso.

Una malattia silenziosa: perché è difficile diagnosticarlo

Il principale problema del carcinoma ovarico è che i sintomi iniziali sono spesso vaghi, poco specifici, e facilmente attribuibili ad altre condizioni molto più comuni e meno gravi. Gonfiore addominale persistente, sensazione di sazietà precoce, dolore pelvico o addominale, cambiamenti nelle abitudini intestinali o urinarie: sono tutti segnali che molte donne tendono a ignorare o a trattare con leggerezza, pensando che si tratti semplicemente di stress, alimentazione scorretta o disturbi gastrointestinali temporanei.

Anche i medici possono avere difficoltà nel formulare una diagnosi tempestiva, proprio perché i sintomi imitano disturbi comuni come la sindrome dell’intestino irritabile o problemi legati alla menopausa. Questo ritardo diagnostico rappresenta uno dei fattori che più incide negativamente sulla prognosi, perché il carcinoma ovarico, se non trattato nelle fasi iniziali, tende a diffondersi rapidamente agli organi vicini e a diventare molto più difficile da curare.

Cos’è il carcinoma ovarico e come si sviluppa

Il tumore alle ovaie può svilupparsi in diversi modi, ma nella maggior parte dei casi si parla di carcinoma ovarico epiteliale maligno, la forma più diffusa e aggressiva. Questo tipo di tumore ha origine dalle cellule epiteliali che rivestono la superficie esterna delle ovaie, e può crescere in modo rapido e invasivo. Esistono tuttavia altre forme, meno comuni, come i tumori a basso potenziale maligno (LMP) e i tumori epiteliali benigni, che hanno un comportamento clinico molto diverso e in alcuni casi non richiedono neanche un trattamento oncologico.

L’importanza della prevenzione e dei controlli periodici

La prevenzione, nel caso del carcinoma ovarico, è particolarmente difficile a causa della mancanza di test di screening efficaci come avviene per il tumore al seno o alla cervice uterina. Tuttavia, esistono strumenti diagnostici che possono aiutare a individuare precocemente eventuali anomalie, soprattutto nelle donne considerate a rischio elevato: ad esempio chi ha una familiarità con tumori ovarici o mammari, oppure presenta mutazioni genetiche come quelle dei geni BRCA1 e BRCA2.

Un controllo ginecologico annuale, associato all’ecografia transvaginale e – nei casi selezionati – al dosaggio del marcatore tumorale CA-125, può contribuire ad aumentare le possibilità di diagnosi precoce. Inoltre, è fondamentale che le donne imparino a prestare ascolto al proprio corpo e a non ignorare segnali di malessere persistenti o inspiegabili.

Trattamento e sopravvivenza

Il trattamento del carcinoma ovarico dipende dallo stadio del tumore al momento della diagnosi, dall’età della paziente e dallo stato generale di salute. La chirurgia rappresenta quasi sempre il primo passo, seguita da cicli di chemioterapia, spesso a base di platino. In alcuni casi avanzati o recidivanti, si valutano anche terapie mirate con farmaci biologici e inibitori delle PARP, che hanno dato risultati incoraggianti soprattutto nelle pazienti con mutazione BRCA.

Tuttavia, nonostante i progressi nella ricerca, la sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi di carcinoma ovarico avanzato resta ancora inferiore al 50%. Questo dato conferma quanto sia urgente promuovere una maggiore consapevolezza pubblica sulla malattia e investire su strategie di diagnosi precoce più efficaci.

1. Addome gonfio o duro

Il gonfiore si verifica quando il fluido, chiamato ascite, è intrappolato nella cavità addominale . Questo è un sintomo che si verifica in seguito con il progredire della malattia. Pertanto, è importante osservare attentamente i sintomi e fare attenzione ai cambiamenti.

2. Dolore persistente nell’addome o nel bacino

Il dolore cronico che si manifesta nell’addome o nel bacino è un chiaro segno che qualcosa non va. Questo è un sintomo sia per di carcinoma ovarico che di cisti ovariche . Qualsiasi dolore che non scompare dopo un paio di giorni dovrebbe essere preso molto sul serio.

3. Sensazione di pienezza

Stranamente, le donne che soffrono di cancro alle ovaie si sentiranno piene più velocemente e avranno difficoltà a mangiare sufficientemente. La colpa è del cancro che altera gli ormoni che controllano il metabolismo .

4. Problemi urinari

L’aumento della minzione è un segno di cancro alle ovaie. Il fluido che si accumula e provoca il gonfiore sopra menzionato spingerà sulla vescica. Ecco perché le donne con carcinoma ovarico dovranno correre in bagno più spesso. Sfortunatamente, questo sintomo è spesso attribuito a problemi alla vescica .

5. Cambiamenti dei movimenti intestinali

Qualsiasi cambiamento nei movimenti intestinali , costipazione o diarrea, potrebbe essere un segno di cancro alle ovaie. Ciò potrebbe essere dovuto al fatto che il tumore si è diffuso al colon o perché la pressione causata dall’accumulo di liquidi potrebbe influenzare l’area.

6.Perdite di sangue al di fuori del ciclo

Lo spotting può essere collegato a diversi problemi di salute e uno di questi è il carcinoma ovarico. Qualsiasi sanguinamento anormale deve essere posto all’attenzione del medico. Non è normale ed è comunemente collegato a gravi problemi di salute del sistema riproduttivo.

Naturalmente, uno o due dei sintomi sopra elencati potrebbero essere attribuiti a un altro problema di salute meno grave. Ecco perché il tumore ovarico spesso non viene diagnosticato per mesi.

Conclusione

Il carcinoma ovarico è una minaccia reale e sottovalutata, spesso mascherata da sintomi banali che portano a un ritardo nella diagnosi e quindi nella cura. Diventa quindi essenziale informare le donne, aumentare la consapevolezza sui segnali da non ignorare e sostenere la ricerca medica per individuare strumenti di prevenzione sempre più mirati. Riconoscere per tempo la malattia può fare la differenza tra la vita e la morte.