Curiosità

Denise Pipitone è davvero Olesya? Due elementi fanno temere di no


Dopo la trasmissione di mercoledi, di Chi la visto, si aprono nuove strade per comprendere se Denise Pipitone possa essere davvero la ragazza russa che dice di essere stata rapita e costretta a chiedere l’elemosina.

Denise Pipitone è una bambina italiana scomparsa misteriosamente il 1° settembre 2004 a Mazara del Vallo, in Sicilia, all’età di quattro anni. Quel giorno, mentre giocava vicino casa, sparì senza lasciare tracce, scatenando uno dei casi di scomparsa più discussi e seguiti in Italia. Nonostante le ricerche immediate e le numerose indagini condotte dalle forze dell’ordine, il destino di Denise rimane un mistero. Nel corso degli anni, si sono susseguite varie piste e testimonianze, ma nessuna ha portato a una soluzione definitiva.

Il caso ha coinvolto anche la famiglia, con sospetti e tensioni che hanno attirato l’attenzione mediatica per lungo tempo. Nel 2021, una segnalazione in Russia ha riacceso le speranze di ritrovarla, ma si è poi rivelata un falso allarme. La vicenda di Denise Pipitone continua a essere un simbolo doloroso per molte famiglie che vivono l’incubo della sparizione di un proprio caro. Rimane viva la speranza che un giorno si possa fare luce su quanto accaduto e che Denise possa essere finalmente ritrovata.

Come oramai riportato da tutte le fonti d’informazione, argomento trattato più volte anche dalla nostra redazione, una ragazza, oggi ventenne, è intervenuta in una trasmissione televisiva russa affermando di voler trovare i suoi genitori. E’ immediatamente scattata la ricerca per comprendere chi sia questa giovane che dichiara chiamarsi Olesya Orostova. Attualmente sono in atto le verifiche per accertare la vera identità della donna.

Le immagini di Olesya Orostova, la possibile Denise, hanno fatto pensare ad una somiglianza con quelle della presunta mamma, Piera Maggio.  In attesa dell’esito del test del Dna, ci sono diversi fattori che potrebbero smentire la notizia e spegnere, ancora una volta quelle speranze nate troppe volte.

Il test del Dna

Di solito il test del Dna viene eseguito per attestare e verificare la paternità del soggetto in quanto, il nostro patrimonio genetico è identico metà a quello della mamma e metà a quello del papà. A questo punto il Dna della ragazza russa chiarirà ufficialmente se Denise è proprio lei.

Olesya ha dimostrato di voler fortemente scoprire chi è sua madre, quali siano le sue origini e cosa sia successo nella sua vita. Non è possibile affermare che la ragazza russa, al momento del suo grido d’aiuto e di ricerca della famiglia di origine, avesse realmente in mente di “chiamare” la (possibile) mamma Piera e la sua casa di Mazara del Vallo.

Ma quali elementi potrebbero determinare già ora, che Olesya non è Denise?

Dalle notizie che stanno trapelando in questi giorni ve ne sono due che fanno temere un esito infausto:

-da un lato la presunta scarsa somiglianza tra le fotografie di Denise e quelle attuali di Olesya (anche se la comparazione con le immagini della madre fanno invece pensare ad una soluzione positiva);

-dall’altra l’assoluta assenza di ogni conoscenza della lingua italiana o del dialetto siciliano da parte della ventenne russa. Piera Maggio ha sempre affermato che la piccola Denise parlava l’italiano in modo molto scorrevole e conosceva benissimo il dialetto siciliano. Come può una bambina dimenticare così la sua lingua di origine? Questo fa presupporre che Olesya non ha mai parlato italiano.

Probabilmente uno scienziato della cognizione direbbe che è assai rara la possibilità di resettare completamente un linguaggio che si è parlato e si è sentito parlare per quattro anni. Il linguaggio “stampa” nei neuroni cerebrali dei veri e propri “pattern” e cioè dei timbri indelebili.

Forse la povera bambina avrebbe aver subito un trauma così rilevante e decisivo da cancellare dal suo cervello ogni traccia del passato, compresa la sua lingua?

Se Olesya fosse Denise sarebbe interessante comprendere cosa possa essere accaduto e così meglio comprendere il funzionamento del cervello e come certi traumi possano annullare gli scrigni de nostri ricordi.

Restiamo in attesa di conoscere l’esito del test del Dna, unica prova ufficiale che confermerà se questo miracolo del ritrovamento sia avvenuto.

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