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Coronavirus: l’elenco completo dei servizi e negozi che restano aperti


Dopo l’annuncio di Conte di ieri, per l’Italia ci sono misure molto più stringenti e non tutti gli esercizi commerciali potranno restare aperti.

Dopo la richiesta avanzata dalla Lombardia, che con una lettera firmata dal governatore Fontana aveva chiesto misure molto più stringenti, il governo ha deciso di estendere il provvedimento a tutto il territorio. Via libera all’apertura di farmacie, discount, ma non quelli dei centri commerciali, le forze dell’ordine, medici, ospedali e Vigili del fuoco e le edicole.

Quindi niente caffè al bar, niente cene al ristorante, niente parrucchieri e centri estetici per darsi una sistemata.

Molti esercenti questa mattina terranno giù la serranda del proprio esercizio commerciale e non potranno più rialzarla fino al prossimo provvedimento.

Ma cerchiamo di andare più nel dettaglio, facendo un elenco completo di tutti i negozi che hanno la possibilità di rimanere aperti.

Coronavirus e negozi: giù le serrande

Chiusura per molte attività commerciali e per altre possibilità di restate aperti per garantire i servizi essenziali ai cittadini. Decreto alla mano, si tratta delle attività commerciali di vendita di generi alimentari e di prima necessità. Ecco l’elenco completo:

Elenco completo dei negozi aperti 

-Ipermercati;

-supermercati;

-discount di alimentari;

-minimercati ed altri esercizi non specializzati di alimentari vari;

-commercio al dettaglio di prodotti surgelati;

-commercio al dettaglio in esercizi non specializzati di computer, periferiche, attrezzature per le

-telecomunicazioni, elettronica di consumo audio e video, elettrodomestici;

-commercio al dettaglio di prodotti alimentari, bevande e tabacco in esercizi specializzati (codici ateco: 47.2);

-commercio al dettaglio di carburante per autotrazione in esercizi specializzati;

-commercio al dettaglio apparecchiature informatiche e per le telecomunicazioni (ICT) in esercizi specializzati (codice ateco: 47.4);

-commercio al dettaglio di ferramenta, vernici, vetro piano e materiale elettrico e termoidraulico;

-commercio al dettaglio di articoli igienico-sanitari;

-commercio al dettaglio di articoli per l’illuminazione;

-commercio al dettaglio di giornali, riviste e periodici;

-farmacie e parafarmacie;

-commercio al dettaglio in altri esercizi specializzati di medicinali non soggetti a prescrizione medica;

-commercio al dettaglio di articoli medicali e ortopedici in esercizi specializzati;

-commercio al dettaglio di articoli di profumeria, prodotti per toletta e per l’igiene personale;

-commercio al dettaglio di piccoli animali domestici;

-commercio al dettaglio di materiale per ottica e fotografia;

-commercio al dettaglio di combustibile per uso domestico e per riscaldamento;

-commercio al dettaglio di saponi, detersivi, prodotti per la lucidatura e affini;

-commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotto effettuato via Internet;

-commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotto effettuato per televisione;

-commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotto per corrispondenza, radio, telefono;

-commercio effettuato per mezzo di distributori automatici;

-lavanderie, tintorie e lavanderie industriali;

-servizi di pompe funebri e attività connesse.

-tabaccai;

-benzinai;

-mense e catering continuativo su base contrattuale;

-ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico-sanitarie sia per l’attività di confezionamento che di trasporto;

-esercizi di somministrazione di alimenti e bevande posti nelle aree di servizio e rifornimento

-carburante situati lungo la rete stradale, autostradale e all’interno delle stazioni ferroviarie, aeroportuali, lacustri e negli ospedali;

-banche, servizi finanziari e servizi assicurativi;

-attività del settore agricolo, zootecnico di trasformazione agro-alimentare comprese le filiere che ne forniscono beni e servizi;

-il trasporto pubblico, il cui servizio può essere rivisto con soppressioni o limitazioni dai presidenti delle Regioni;

-gli uffici pubblici.

Chiusi invece i mercati, salvo le attività di vendita di soli generi alimentari.

Tutti comunque, sono tenuti a garantire e a far rispettare la distanza di almeno un metro tra le persone.

Per quanto riguarda le attività produttive e professionali, il decreto non usa più le parole «sospensione» o «divieto» ma «raccomandazione». Il Governo raccomanda, infatti, che:

-sia attuato il massimo utilizzo da parte delle imprese di modalità di lavoro agile per le attività che possono essere svolte al proprio domicilio o in modalità a distanza;
-siano incentivate le ferie e i congedi retribuiti per i dipendenti nonché gli altri strumenti previsti dalla contrattazione collettiva;
-siano sospese le attività dei reparti aziendali non indispensabili alla produzione;
-assumano protocolli di sicurezza anti-contagio e, laddove non fosse possibile rispettare la -distanza interpersonale di un metro come principale misura di contenimento, con adozione di strumenti di protezione individuale;
-siano incentivate le operazioni di sanificazione dei luoghi di lavoro, anche utilizzando a tal fine forme di ammortizzatori sociali;
-siano limitati al massimo gli spostamenti all’interno dei siti e contingentato l’accesso agli spazi comuni.


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