Salute

Tumore al polmone: scoperta nuova cura che salverà l’88% dei pazienti. Stop alla tradizionale chemioterapia

Il tumore al polmone è una malattia grave che colpisce soprattutto i fumatori e che spesso non dà sintomi nelle fasi iniziali. Secondo i dati riportati sul sito web www.doveecomemicuro.it, in Italia muoiono di tumore al polmone circa 34.000 persone ogni anno, prevalentemente uomini (prima causa di morte per tumore), ma la malattia è in crescita anche tra le donne (seconda causa di morte per tumore). In Europa, una persona muore per cancro del polmone ogni 80 secondi. E’ evidente come la prevenzione e la diagnosi precoce siano fondamentali per contrastare questa patologia. 

La grande notizia arriva dagli studiosi che avrebbero creato una molecola “miracolosa” che potrà uccidere il cancro al polmone rapidamente, garantendo un tasso di sopravvivenza superiore all’88% oltre i 5 anni dalla diagnosi.

Lo studio

Il trattamento con la molecola osimertinib ha ridotto di più della metà il rischio di morte nel carcinoma polmonare non a piccole cellule in stadio precoce che presenta la mutazione Egfr.

La terapia, effettuata dopo l’intervento chirurgico, ha consentito un miglioramento rilevante della sopravvivenza con l’88% dei pazienti vivo a cinque anni rispetto al gruppo che aveva ricevuto un trattamento con placebo.

I risultati

«Negli stadi precoci di malattia l’intento del trattamento è curativo – spiega Filippo de Marinis, direttore della divisione di Oncologia toracica dell’Istituto Europeo di Oncologia di Milano e autore principale dello studio per l’Italia -. La tradizionale chemioterapia non riesce a impattare in maniera significativa sulla diminuzione del rischio di recidiva di malattia locale o a distanza in percentuali superiori al 5%. Questi nuovi risultati dimostrano che quasi il 90% dei pazienti è vivo a 5 anni, con una riduzione del rischio di morte del 51%. La rilevanza di tali dati è senza precedenti, soprattutto se consideriamo che nella malattia operabile la sopravvivenza a 5 anni diminuisce dal 73% nello stadio IB fino al 41% nel IIIA».

In Italia, «sono stati stimati quasi 44mila nuovi casi di carcinoma polmonare – afferma Saverio Cinieri, presidente dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom) -. Circa il 30% riceve una diagnosi abbastanza precocemente da poter essere sottoposto a intervento chirurgico. Ciononostante, la recidiva è ancora frequente. Per questo accogliamo positivamente i risultati dello studio».

La disponibilità di osimertinib, concludono gli oncologi, «rende ora necessario eseguire in tutti i pazienti operati l’esame molecolare per verificare la mutazione del gene Egfr, perché così possiamo individuare i pazienti candidabili a questa terapia mirata».