Diritti e doveri

Invalidità INPS: se hai queste patologie non dovrai fare più le visite di revisione


Le visite di revisione INPS per l’invalidità: come funziona la procedura

Tutti coloro che richiedono il riconoscimento dell’invalidità civile devono affrontare un iter medico-legale ben definito, regolamentato dall’INPS (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale). Il primo passo fondamentale è la valutazione clinica da parte di una Commissione Medica incaricata di accertare la reale presenza di patologie invalidanti e di stabilire, attraverso parametri ben precisi, la percentuale di invalidità riconosciuta.

La Commissione, composta da medici specialisti e da un rappresentante dell’INPS, valuta la documentazione sanitaria presentata, sottopone il paziente a visita diretta e tiene conto di eventuali limitazioni funzionali che influiscono sulla vita quotidiana e sulla capacità lavorativa. In base ai riscontri medici e alla normativa vigente, viene attribuita una percentuale che riflette il grado di compromissione della salute.

Una volta riconosciuto lo stato di invalidità, il beneficiario può accedere a diverse agevolazioni economiche o sociali, a seconda del livello di invalidità certificata. Tuttavia, nella maggior parte dei casi, il riconoscimento non è definitivo. L’INPS infatti prevede visite di revisione periodiche, che solitamente avvengono ogni tre anni, salvo diversa indicazione nel verbale medico.

Questi controlli servono a verificare se lo stato di salute del soggetto è rimasto invariato, migliorato oppure peggiorato nel tempo. In base agli esiti della visita di revisione, la percentuale può essere confermata, ridotta o aumentata. In alcuni casi, se viene accertata una condizione di invalidità permanente non migliorabile, il soggetto può ottenere l’esonero da ulteriori revisioni.

La finalità di questo sistema è garantire che le misure assistenziali siano erogate in modo equo e aggiornato, in linea con l’effettiva condizione sanitaria del beneficiario. Per questo motivo è importante presentarsi alla visita con tutta la documentazione medica recente e dettagliata.

Ci sono però soggetti che non hanno l’obbligo di revisione sanitaria, poichè tali patologie non prevedono altre visite dopo la prima e vi è la sicurezza, per sempre, di non perdere l’assegno.

A stabilire se il soggetto deve essere sottoposto a revisione del grado di invalidità è la Commissione medica. In effetti, se la Commissione ritiene che il grado di invalidità possa essere suscettibile a variazioni nel tempo, sottopone il soggetto richiedente a visite di controllo a scadenza. Il Ministero dell’Economica e il Ministero della Salute nel decreto legge del 2 agosto 2007, hanno individuato le patologie escluse dalla visita di revisione e accertamento dello stato patologico.

Invalidità INPS: visita di revisione

Nel decreto si evidenziano 12 patologie che non sono soggette alla visita di revisione e quindi, i benefici sono permanente e non incorrono nel rischio di perdere l’assegno di invalidità corrisposto per 13 mensilità.

Tuttavia, se il soggetto che rientra nelle patologie non soggette a visite, è convocato a visita di revisione o controlli straordinari dall’INPS, è necessario presentarsi.

Solo in sede di visita è possibile reclamare il diritto all’esonero. È sempre obbligatorio presentarsi alla visita medica di revisione, quando la patologia è stata valutata rivedibile dalla Commissione medica. La mancata presentazione alla visita media INPS determinerà la revoca delle prestazioni economiche, tra cui l’assegno di invalidità mensile. Ricordiamo che possono ottenere un assegno mensile per invalidità coloro che hanno una patologia accertata con una percentuale invalidante tra il 74% al 100%. Inoltre, in situazione di handicap grave per coloro che non riescono a compiere atti di vita quotidiana è riconosciuta l’indennità di accompagnamento.

Elenco delle 12 patologie non soggette a visita

Sono dodici le patologie non soggette a visita medica INPS di revisione o controllo:

1) Insufficienza cardiaca in IV classe NHYA (cause gravi e patologia refrattaria a terapia)

2) Menomazioni dell’apparato osteo-articolare, con gravi limitazioni funzionali o con la loro perdita

3) Patologie di insufficienza respiratoria che hanno bisogno di trattamento continuo di ventilazione meccanica o ossigenoterapia

4) Patologie con compromissione persistente del sistema nervoso centrale e/o periferico, non correggibile con terapia chirurgica o farmacologia

5) Perdita della funzione emuntoria del rene, paziente non trapiantabile e in trattamento dialitico

6) Patologia oncologica con compromissione secondaria di apparati o organi

8) Perdita delle funzioni anatomiche o funzionale bilaterale degli arti inferiori e/o degli arti superiori. Sono comprese anche le menomazioni da sindrome da talidomide

9) Patologie legate alle sindromi neurologiche di origine centrale o periferica (afasie, atrofia muscolare progressiva, lesione bilaterale con deficit della deglutizione e visione, atassie, articolazione o fonazione del linguaggio, crisi dello stato comiziale con crisi refrattarie al trattamento).

10) Patologie mentali legate alla vita adulta ed evolutiva che manifestano un gravi deficit neuropsichici e limitano la vita di relazione

11) Deficit insorto nella prima infanzia o congenito con una perdita totale dell’udito

12) Deficit totale della vista

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