Diritti e doveri

Invalidità civile inferiore al 100% e aumento dell’assegno: passerà da 287 euro a 460 euro a partire dai 67 anni


Lo scorso anno, gli invalidi hanno ottenuto l’aumento dell’assegno, passando da 287 auro a 650 euro, ma solo chi ha dimostrato di essere inabile a lavoro e con invalidità del 100%.

Lo Stato ha però stabilito che l’assegno pensionistico per l’invalidità civile può essere aumentato fino a 460 euro per tutti gli altri. La maggiorazione coinvolge una sola specifica categoria di persone.

Aumento invalidità dai 67 anni

Nel 2021 l’assegno base di invalidità civile è pari a 287,09 euro. Possono beneficiare sia persone totalmente inabili al lavoro sia a chi ha una percentuale di inabilità compresa tra il 74 e il 99%, purchè inferiore al 100%. Per ottenere l’assegno, si devono soddisfare limiti di reddito: avere un reddito non superiore a 16.982,49 euro per invalidità al 100% e inferiore a 4.931,29 euro in caso di invalidità parziale.

I 287,09 euro possono arrivare a quota 651,51 euro se i richiedenti sono invalidi civili totali, ciechi civili e sordomuti assoluti che hanno compiuto la maggiore età. In un altro caso, l’assegno base aumenta fino a 460 euro. Scopriamo in quale.

La Legge 118/1972 stabilisce che per gli invalidi totali e parziali e i sordomuti che risultano titolari di pensione non reversibile è previsto un aumento dell’assegno di invalidità civile da 287,09 euro a 460 euro a partire dai 67 anni di età per 13 mensilità. Si assiste, dunque, ad un passaggio dall’assegno base ad un assegno sociale sostitutivo che viene erogato indipendentemente dai contributi versati. Il requisito previsto per potere accedere all’assegno sociale è un reddito inferiore a 5.983,64 euro (che diventa 11.967,28 euro in presenza di reddito coniugale).

Il range reddituale 5.983,64/11.967,28 euro sembrerebbe escludere dalla pensione sociale gli invalidi civili totali per i quali la soglia limite è 16.982,49 euro. In realtà, il Ministero del Lavoro in collaborazione con l’Inps ha stabilito che per il diritto alla cosiddetta trasformazione della prestazione si continuerà ad applicare la normativa considerata più favorevole che ha come destinatari gli invalidi civili.




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