Elenco aggiornato 2025 delle malattie che fanno perdere la patente. Controlla se sei a rischio

Con l’entrata in vigore della nuova normativa 2025 sulla patente di guida, le regole per chi soffre di determinate patologie sono diventate ancora più rigide. Le autorità sanitarie e la Motorizzazione hanno introdotto nuovi criteri medici e controlli più severi per garantire la sicurezza sulle strade.
Oggi, chi presenta malattie o condizioni fisiche e psicologiche che possono compromettere la concentrazione, i riflessi o la stabilità mentale rischia seriamente di non poter più ottenere o rinnovare la patente. L’aggiornamento 2025 ha quindi messo nuovi “paletti” ai guidatori con problemi di salute, definendo con maggiore precisione le patologie e i farmaci incompatibili con la guida.
La patente di guida non è solo un documento che consente di muoversi liberamente, ma una responsabilità legata alla sicurezza propria e degli altri. Per questo motivo la legge italiana stabilisce che chi soffre di determinate malattie o assume alcuni farmaci non compatibili con la guida possa vedersi sospendere, negare o revocare la patente.
Il principio è semplice: per guidare serve piena efficienza fisica e mentale. Quando una patologia o una terapia farmacologica riduce la prontezza dei riflessi, la concentrazione o il controllo motorio, il rischio di incidenti aumenta in modo significativo. Vediamo nel dettaglio quali sono le condizioni che possono comportare la perdita del diritto di guida.
Malattie neurologiche
Le patologie che colpiscono il sistema nervoso centrale o periferico rappresentano una delle cause più comuni di non idoneità alla guida.
Tra queste rientrano:
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Epilessia: chi ha crisi epilettiche non controllate non può guidare finché non dimostra un periodo prolungato di assenza di episodi.
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Sclerosi multipla: la malattia può compromettere forza, equilibrio e coordinazione, elementi essenziali per gestire un veicolo.
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Morbo di Parkinson: tremori, rigidità muscolare e lentezza dei movimenti rendono difficile reagire prontamente in situazioni di emergenza.
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Miastenia grave: causa debolezza muscolare e affaticamento, rendendo pericolosa la guida prolungata.
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Ictus o lesioni cerebrali: i postumi neurologici come paralisi parziali, perdita di sensibilità o deficit cognitivi possono portare alla revoca della patente.
Le persone con queste condizioni possono essere sottoposte a controlli periodici da parte di una commissione medica per verificare se la malattia è stabile o in miglioramento.
Malattie cardiovascolari
Anche il cuore deve essere efficiente per garantire una guida sicura. Alcune patologie cardiache possono causare improvvisi malori, perdita di coscienza o cali di pressione, tutti eventi potenzialmente fatali al volante.
Tra le più rilevanti troviamo:
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Insufficienza cardiaca grave
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Aritmie importanti o non controllate
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Angina pectoris instabile
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Aneurisma dell’aorta o di altri grossi vasi
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Pregresso infarto con ridotta capacità di sforzo
In molti casi, se la patologia è sotto controllo con terapie adeguate e certificazione specialistica, la patente può essere concessa per periodi più brevi e con obbligo di revisione periodica.
Diabete mellito
Il diabete, se non gestito correttamente, può provocare improvvisi cali di zuccheri nel sangue con perdita di lucidità, confusione mentale o svenimenti. Gli episodi di ipoglicemia grave rappresentano un rischio elevato per sé e per gli altri utenti della strada.
Chi soffre di diabete può mantenere la patente solo dimostrando un controllo costante della glicemia, consapevolezza dei sintomi e aderenza alle cure prescritte.
Malattie endocrine
Oltre al diabete, anche altre disfunzioni ormonali possono compromettere la sicurezza alla guida.
Ad esempio, disturbi tiroidei severi, patologie delle ghiandole surrenali o dell’ipofisi possono causare alterazioni dell’umore, della vigilanza o della forza muscolare.
Il giudizio di idoneità viene sempre valutato caso per caso, in base al grado di stabilità e all’efficacia del trattamento.
Patologie visive e uditive
La vista e l’udito sono sensi fondamentali per la guida. Una riduzione marcata di uno di questi due sensi può essere sufficiente a determinare la perdita della patente.
Tra le principali cause troviamo:
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Cecità parziale o totale in uno o entrambi gli occhi.
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Gravi disturbi del campo visivo, come la visione a tunnel.
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Cataratta avanzata o degenerazione maculare.
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Sordità bilaterale non corretta con protesi adeguate.
Chi utilizza occhiali o apparecchi acustici deve dimostrare di avere una capacità sensoriale sufficiente per reagire correttamente ai segnali stradali.
Disturbi del sonno
Le persone affette da apnee ostruttive del sonno (OSAS) o da gravi forme di insonnia cronica possono manifestare sonnolenza diurna, riduzione dei tempi di reazione e colpi di sonno improvvisi.
In questi casi la patente può essere sospesa fino alla stabilizzazione del disturbo e alla dimostrazione di un sonno ristoratore con eventuale terapia respiratoria.

Patologie psichiatriche
La guida richiede lucidità, autocontrollo e capacità di valutazione. Per questo motivo, alcune condizioni mentali possono essere incompatibili con il possesso della patente.
Tra queste:
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Disturbi psicotici come schizofrenia o psicosi paranoide.
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Gravi disturbi dell’umore, inclusi episodi maniacali non controllati.
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Disturbi della personalità con impulsività o aggressività marcata.
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Demenze o decadimento cognitivo, anche in fase iniziale.
Il giudizio di idoneità viene sempre affidato a medici specialisti che valutano la stabilità clinica e la risposta alle cure.
Malattie renali, epatiche e del sangue
Le insufficienze d’organo in fase avanzata possono alterare la lucidità, la resistenza fisica e la capacità di concentrazione.
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Insufficienza renale cronica in dialisi o non compensata può causare stanchezza, alterazioni elettrolitiche e perdita di vigilanza.
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Malattie epatiche gravi come cirrosi scompensata influenzano le funzioni cognitive e metaboliche.
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Anemie severe o malattie ematologiche con ridotta ossigenazione cerebrale possono anch’esse compromettere la guida.
Malattie respiratorie
L’ossigenazione del sangue è essenziale per il corretto funzionamento del cervello e dei muscoli.
Chi soffre di BPCO grave, asma cronica non controllata o altre patologie che limitano la respirazione può non essere idoneo alla guida se presenta dispnea anche a riposo o episodi di crisi improvvise.
Farmaci che impediscono o limitano la guida
Oltre alle malattie, anche alcuni farmaci possono rendere temporaneamente incompatibile la guida. Questi medicinali riducono la vigilanza, rallentano i riflessi o alterano la percezione.
Tra i più comuni:
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Sedativi e ansiolitici (come benzodiazepine e barbiturici) che inducono sonnolenza.
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Antidepressivi triciclici e antipsicotici, che possono ridurre l’attenzione.
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Antiepilettici e antistaminici di vecchia generazione, con effetto sedativo marcato.
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Oppiacei e analgesici forti, che alterano la percezione del dolore e la reattività.
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Farmaci per l’insonnia o ipnotici, che lasciano sonnolenza residua anche al mattino.
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Sostanze psicotrope o cannabinoidi a uso terapeutico, se assunti in dosi che interferiscono con la concentrazione.
Chi assume queste terapie deve consultare il medico prima di mettersi al volante e, se necessario, sospendere temporaneamente la guida.
Valutazione medica e controlli periodici
In presenza di una delle condizioni sopra elencate, il rilascio o il rinnovo della patente non è automatico. È necessaria una valutazione approfondita da parte di una commissione medica locale, che stabilisce se il conducente può continuare a guidare, con o senza limitazioni.
La patente può avere validità ridotta (da uno a due anni), essere soggetta a revisione o, nei casi più gravi, revocata definitivamente.
Conclusione
Guidare è un diritto che implica responsabilità. Le patologie e i farmaci che influenzano i riflessi, la concentrazione o la coscienza rappresentano un rischio reale per la sicurezza stradale.
Chi soffre di una di queste condizioni deve affrontare controlli regolari e comunicare tempestivamente eventuali cambiamenti di salute. La revoca o la sospensione della patente non è una punizione, ma una misura di tutela per il conducente e per tutti gli altri utenti della strada.
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