Diritti e doveri

Addio al Reddito di Cittadinanza: a Febbraio 2021 verrà tolto a moltissimi cittadini


 

Addio Reddito di Cittadinanza

Febbraio rappresenta una data molto importante per i percettori del Reddito di Cittadinanza, poichè si annuncia il suo addio.

Il motivo è molto semplice: come ogni anno l’Inps provvede ad effettuare una nuova valutazione dei requisiti di quanti stiano percependo il sussidio. Se il beneficiario ha un Isee ancora idoneo a percepirlo, continuerà a ottenere il sussidio, in caso contrario, dovrà rinunciarci per sempre. Ricordiamo che la soglia Isee da non superare è fissata in 9.360 euro.

Reddito di cittadinanza: i requisiti da rispettare

Tutti coloro che percepiscono il Reddito di Cittadinanza potrebbero avere cattive sorprese:  non è detto che un nucleo familiare che abbia soddisfatto i requisiti nel 2020 continui a soddisfarli anche nel 2021.

Il nuovo Isee potrebbe certificare alcuni cambiamenti e registrare un superamento delle soglie reddituali o patrimoniali. A questo punto il nostro bel reddito di cittadinanza andrebbe a decadere. Cerchiamo di fare chiarezza.

Coloro che attualmente stanno percependo il reddito di cittadinanza, nel febbraio 2021 dovranno rinnovare l’ISEE se vorranno continuare a incassare il sussidio.

Non importa il momento in cui scadranno i 18 mesi o se sono già scaduti. Questo obbligo coinvolge proprio tutti.

L’Isee 2020 sarà sufficiente e valido solo fino a gennaio 2021, pertanto, per ottenere il reddito di cittadinanza a Febbraio e nei mesi successivi, si dovrà richiedere e presentare l’Isee 2021.

Se si dovesse decidere di non rinnovare l’Isee o dovessimo dimenticarlo, verrebbe sospeso il reddito di cittadinanza da febbraio. I pagamenti saranno sbloccati nel momento in cui si procederà con questo passaggio.

Il reddito di cittadinanza potrebbe decadere anche con l’Isee!

Non è detto comunque, che il reddito di cittadinanza venga rinnovato nel caso in cui si produca un nuovo Isee. Nel momento in cui viene acquisito il valore del nuovo indicatore e tutti i dati che in esso sono stati dichiarati, l’Inps provvederà ad effettuare un nuovo ricalcolo del sussidio. L’esito di questo ricalcolo non è detto che sia favorevole: se il nuovo Isee certifica un peggioramento della situazione economica, l’importo del sussidio aumenterà. Nel caso in cui venisse certificato un miglioramento ci sarà un taglio. Attenzione però: se la situazione economica dovesse migliorare di molto, si potrebbe arrivare alla decadenza immediata del reddito di cittadinanza.

Si perderà il sussidio quindi? ciascuno dovrà tenere in considerazione che per percepire il reddito di cittadinanza nel 2021, si dovrà presentare il reddito del 2019. Quindi, coloro che nel 2019 avevano un reddito maggiore a quello richiesto per ottenere il sussidio, si vedranno togliere il sussidio a febbraio 2021.

Per essere sicuri di non perdere niente, è necessario che l’Isee 2019 certifichi anche solo e soltanto una delle seguenti soglie:

-un’Isee inferiore a 9.360 euro;

-un patrimonio immobiliare inferiore a 6.000 euro. La soglia potrà lievitare di 2.000 euro per -ogni componente della famiglia, fino ad un tetto massimo di 10.000 euro. Nel caso in cui ci siano dei figli, il valore potrà aumentare di altri 1.000 euro ogni ragazzo/a successivo al secondo e di 5.000 euro per ogni componente della famiglia con una disabilità;

-reddito famigliare deve essere inferiore ai 6.000 euro.

Se nel 2019 hai avuto un basso reddito e rientri tra i parametri richiesti, non preoccuparti, continuerai ad ottenere il sussidio fino alla scadenza dei 18 mesi.

Per gli altri scatterà la decadenza del reddito di cittadinanza.

La riforma del reddito di cittadinanza

A quanto pare ci saranno gioie e dolori per i percettori del reddito di cittadinanza, infatti, ci sarà una grossa riforma annunciata da Nunzia Catalfo, Ministro del Lavoro, secondo la quale il sussidio sarà legato al costo dell’affitto.

Mi sono confrontata con altri Paesi come la Francia e la Germania – ha spiegato Catalfo -. Il beneficio è uguale per tutti su tutto il territorio nazionale, quello che cambia e viene modulato a secondo del territorio in cui si vive è il beneficio per l’affitto che viene parametrato sia a seconda del territorio nel quale si vive sia al numero dei componenti della famiglia. Questa potrebbe essere un’implementazione di cui parlare che comporta sicuramente un aumento in termini di stanziamento di risorse”, ha annunciato.

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